IL LINGUAGGIO DI STO
 

Tullio de Mauro: un momento linguistico 
Tullio de Mauro: tra i registri linguistici 

da "Storie di cantastorie"

Antonio Faeti: l'antropologia di Sto 
Antonio Faeti: vestito alla marinara 


                                                         De Gustibus (Silvio d’Amico, 1936)
“Queste rime, d’accordo, rammentano il poeta della Signorina Felicita. Ma c’è poi una differenza (spirituale) fra Guido Gozzano e Sergio Tofano, ed è in questo: che nel sorriso ironico di Guido c’era un pizzico di nostalgia sincera, un residuo desiderio di poter rigustare con qualche innocenza il sapore dell’insipido, e godere la grazia dello sgraziato; laddove Sergio non ha altro intento che di pigliarli in giro, questi poveri palpiti dei due sposi piccolo borghesi; seguendone in un vero e proprio poema le vicende – il nido, il genetliaco, la festa di Pasqua, la villeggiatura, l’abito nuovo, la romanza, il viaggio di nozze, la nascita dell’erede, ecc. ecc. – con un’apparente serietà d’amore, di fatto con una crudeltà di denunciatore spietato.”

Alfredo Bianchini: da Rime d'amore ad Orsola
"Il nido"             "Affinità"         "L'incontro" 

Edoardo Sanguineti: l'aulico e il prosaico 

Edoardo Sanguineti: le buone cose di pessimo gusto 


Edoardo Sanguineti: una sorta di Gozzano in caricatura 

(per leggere: CLIC sull'immagine)

Giorgio Strehler: l'ordine nel nonsenso 

Sto: La filastrocca dei 100 animali   1.       2.

LA FILASTROCCA DEI CENTO ANIMALI
(delle orecchie sturate i canali)
Le zanzare a Zanzibar
vanno a zonzo pei bazar
e le mosche fosche e losche
fra le frasche stanno fresche.
Arsi gli orsi dai rimorsi
bevon l’acqua a sorsi a sorsi.
Mentre i ghiri ghirigori
fanno a gara nelle gore,
ai canguri fan gli auguri
con le angurie le cangure.

Ecco il merlo con lo smerlo,
il merluzzo col merletto,
la testuggine ed il muggine
ricoperti di lanuggine,
di fuliggine e di ruggine.
Tutti i cervi ci hanno i nervi
e stan curvi e torvi i corvi, 
la cornacchia s’ impennacchia
e sonnecchia nella nicchia,
la ranocchia ama la nocchia
e sgranocchia la pannocchia,
i cavalli fan cavilli
ed il ghiozzo ci ha il singhiozzo
e la carpa è senza scarpa
e si fa la barba il barbo
ed i bachi sui sambuchi
fanno buchi con i ciuchi.

Lunghe brache ci hanno i bruchi
e le oche fioche e poche
alle foche fan da cuoche.
I bisonti son bisunti,
qui c’è un ragno con la rogna,
la cicogna sogna e agogna
di vigogna una carogna,
l’anatrotto e l’anatrotta 
con la trota trotta trotta.
Nanerottola è la nottola
e il pidocchio ch’è sul cocchio
all’abbacchio strizza l’occhio
e lo sgombro sgombra l’ombra
e l’aringa si siringa
e i mandrilli e i coccodrilli
fanno trilli e strilli ai grilli,
(però i grilli sono grulli).

La murena sulla rena
con la rana fa buriana
ed a galla resta il gallo,
duole il callo allo sciacallo
che barcolla e caracolla,
la mangusta si disgusta
e i machachi  mangian cachi,
lo stambecco non ha il  becco,
la giraffa arruffa e arraffa
poiché vien di riffa in raffa.

Eleganti gli elefanti
con gli infanti stan da fanti,
la beccaccia si procaccia
la focaccia con la caccia,
la civetta svetta in vetta
e l’assiuolo solo solo
fa un a solo nel chiassuolo.
Per ripicca picchia il picchio,
la tellina sta in collina,
sta in calabria il calabrone
come a Fano sta il tafano…
Le zanzare a Zanzibar
vanno a zonzo pei bazar